Indovinello o L’enigma di Isidore Ducasse


testo di Maria Maddalena Monti
Man Ray (Philadelphia 1890 - Parigi 1976)

Indovinello o L’enigma di Isidore Ducasse


1920
Fotografia


Man Ray rivela in quest’opera un aspetto particolare del dadaismo che si trasmette mutatis mutandis al surrealismo e che è comune anche alla pittura metafisica: L’enigma. L’ironia e l’assurdo condividono con il mistero e l’enigma il fatto di essere tutti “buchi neri” del pensiero, luoghi di azzeramento di senso, un azzeramento che può avere riflessi inquietanti, avventurosi, ma anche divertenti e soavi. La parola dada è ad esempio un vuoto di senso, non inquietante, ma irriverente e provocatoria o anche divertente e infantile. L’enigma di Isidore Ducasse è in realtà così enigmatico che non si sa neppure se essa ammicchi a qualcosa di divertente ( una presa in giro da parte dell’autore) a qualcosa d’inquietante o a qualcosa di avventuroso o semplicemente a qualcosa di curioso. Da una parte il titolo indovinello ci fa presumere un intento scherzoso. Sappiamo inoltre che una volta scattata la foto Man Ray non rivelò mai quali oggetti avesse celato sotto quel telo legato. D’altra parte il riferimento a Isidore Ducasse ci apre invece scenari inquietanti. Isidore Ducasse non è altro che il nome di un poeta francese meglio noto con il nome di Lautréamont. Infatti Isidore era il conte di Lautréamont, un autore molto gradito al circolo dei dadaisti prima e dei surrealisti poi. Il poeta amava argomenti particolari di carattere allegorico e visionari, in cui personaggi animali si sostituivano a personaggi umani. In questo testo non approfondiremo la poetica di Lautréamont, ci è sufficiente dire quel tanto che basta a far capire che si trattava di un personaggio inconsueto ed eccentrico. Ancora più interessante è la sua vita. Cresciuto in mezzo ai libri, si trasferì all’ètà di 21 anni a Parigi, dove ebbe modo di pubblicare i suoi lavori, e dove morì pochi anni dopo, giovanissimo, in circostanze misteriose. Ecco allora che l’enigma d’Isidore Ducasse assume aspetti inquietanti e si riveste di un’aurea di occulto, perché ha che fare con la morte . L’opera di Man Ray sembra adesso l’illustrazione di un giallo, oltre che il macabro richiamo a una situazione realmente avvenuta. E’ proprio in questo modo che il dadaismo rompe l’ordine normale delle cose e mette in moto il cortocircuito del pensiero.


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